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I piedi piatti

piedi piatti presentano un arco plantare mediale più basso della norma o completamente assente. La parte centrale interna del piede piatto appoggia del tutto, o quasi, al suolo.

Rappresentano una condizione congenita oppure acquisita. I sintomi più comuni sono i seguenti: dolore ai piedidolore alla cavigliedolore alla ginocchia e iperpronazione.
Nei piedi definiti “normali”, la presenza di un arco plantare della giusta altezza garantisce una distribuzione del peso del corpo, sul piede, corretta, e una migliore efficacia nella camminata. Questo fa in modo che vi sia un minor rischio di danni muscolo-scheletrici agli arti inferiori e ai piedi.
Nei piedi piatti, invece, la parte centrale interna dei piedi appoggiando del tutto al suolo: ciò altera la distribuzione del peso sui piedi e predispone quest’ultimi a fenomeni dolorosi e degenerativi delle articolazioni, dei muscoli, delle ossa e dei legamenti.
Si parla di iperpronazione (o pronazione eccessiva), quando il piede, durante la fase d’appoggio, ruota eccessivamente verso l’interno o ruota in un momento in cui non dovrebbe.
La pronazione eccessiva sposta il peso del corpo sul lato interno (o mediale) del piede, anziché sull’intera pianta. In altre parole, durante la camminata e soprattutto la corsa, un soggetto con iperpronazione focalizza tutto il peso corporeo, esclusivamente, sul bordo interno dei piedi.

Per una diagnosi di piedi piatti sono sufficienti, molto spesso l’esame obiettivo e l’anamnesi.
I medici considerano il ricorso a ulteriori test diagnostici quando il paziente lamenta un’intensa sintomatologia.

Se non causano alcun tipo di dolore, i piedi piatti non richiedono alcun trattamento particolare.
Se, invece, sono causa di dolore, in base alla gravità della sintomatologia, il medico potrebbe optare per una terapia non-chirurgica o terapia conservativa oppure per una terapia chirurgica.

Per quanto concerne la terapia non-chirurgica o conservativa, i possibili trattamenti consistono in:

  • Esercizi di stretching  per tutti i muscoli della gamba che fanno riferimento al tendine d’Achille.
  • Utilizzo di scarpe per piedi piatti.
  • Esercizi di fisioterapia per il miglioramento della tecnica di camminata e della tecnica di corsa.
  • Un programma dietetico per la riduzione del peso corporeo.
  • La somministrazione di farmaci antidolorifici.

Se non si raggiunge un miglioramento della volta plantare, si consigliano interventi chirurgici correttivi. Diverse sono le procedure chirurgiche utilizzate a questo scopo, come l’endortesi e il calcagno-stop, entrambe mirate a correggere la pronazione del calcagno e a far risalire la volta plantare.

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