Tante volte il paziente decide di abbandonare la terapia dopo poche sedute. Molte possono essere le cause di questa scelta. Per esempio, molti pazienti lamentano un forte dolore dopo le sedute di fisioterapia, poiché avviene un aumento temporaneo dello stato infiammatorio del tessuto. L’infiammazione è un meccanismo di difesa che il corpo attua. Si tratta di un processo del tutto normale, specialmente quando si inizia un trattamento di tipo riabilitativo. Con l’aumento della circolazione sanguigna, abbiamo il rilascio di sostanze particolari (mediatori chimici dell’infiammazione) che vanno a rigenerare il dolore che, però, è transitorio.
In altri casi è la mancanza di risultati immediati a costituire una delle cause degli alti tassi di abbandono. Per il paziente è facile scoraggiarsi e pensare che la fisioterapia sia del tutto inutile.
Il terapista deve aiutare il paziente ad acquisire una certa consapevolezza del dolore. Come abbiamo già spiegato precedentemente, è fondamentale che il terapista crei una relazione empatica con il paziente che deve essere coinvolto nel processo terapeutico. Durante la prima visita, è importante stabilire obiettivi realistici e prepararli ai risultati che devono aspettarsi. Parlare dell’esperienza avuta con altri pazienti, può aiutare a dimostrare l’efficacia del trattamento.
La fisioterapia è efficace e i risultati tendono a durare più a lungo di quelli derivati da trattamenti più istantanei, ma la fisioterapia, specialmente se si tratta di riabilitazione, è un processo non immediato. Sta al terapista confezionare un piano terapeutico su misura che sia consono al paziente e al suo stile di vita che a volte può intralciare la terapia stessa.
Abbandonare la terapia non è mai la soluzione migliore. Per questo bisogna essere del tutto sinceri con il paziente, prepararlo a eventuali ricadute, in caso di abbandono. In questo caso, avrebbe sprecato tempo e fatica inutilmente.